Mentre l’origine longobardo del Castello si perde nella notte dei tempi, la fondazione di tipo normanno è certa, e ciò avvenne quando tutta la nostra zona fu interessata dal cosidetto “incastellamento”. I normanni costruivano i castelli su materiale di risulta (la cosiddetta "motta"). Come per il Castello di Nusco, di grande rilevanza strategica. Difatti le due notizie storiche più importanti risalgono a questo periodo. Nel 1122 il normanno Guglielmo, conte di Ariano, riparò nel castello, essendo il lotta contro Giordano, conte di Ariano. E - cosa più importante- nell’ottobre del 1254 Manfredi, figlio di Federico II, in fuga da Capua verso Lucera, si fermò una notte nel Castello calorosamente accolto. Anche il paese più piccolo viene atrraversato dalla “grande storia” – scriveva prof. Rossi Doria - almeno un paio di volte . Così è capitato anche al Castello di Nusco. In seguito sarà una roccaforte che passa di mano in mano a diversi feudatari. Già agli inizi del 1700 il suo declino è diventato irreversibile: la peste del 1656, i saccheggi , le scorrerie dei fuorusciti, cioè dei briganti, lo hanno “mal ridotto”: restavano in piedi le antiche mura e qualche edificio e chiesa. Dopo di allora il castello non ha più storia, anche se negli antichi Statuti si leggevano ancora disposizioni che riguardavano la funzione difensiva. Le mura ancora alte furono diroccate dopo il terremoto del 1910 perché potevano rovinare sulle case sottostanti.Mentre l’origine longobardo del Castello si perde nella notte dei tempi, la fondazione di tipo normanno è certa, e ciò avvenne quando tutta la nostra zona fu interessata dal cosidetto “incastellamento”. I normanni costruivano i castelli su materiale di risulta (la cosiddetta "motta"). Come per il Castello di Nusco, di grande rilevanza strategica. Difatti le due notizie storiche più importanti risalgono a questo periodo. Nel 1122 il normanno Guglielmo, conte di Ariano, riparò nel castello, essendo il lotta contro Giordano, conte di Ariano. E - cosa più importante- nell’ottobre del 1254 Manfredi, figlio di Federico II, in fuga da Capua verso Lucera, si fermò una notte nel Castello calorosamente accolto. Anche il paese più piccolo viene atrraversato dalla “grande storia” – scriveva prof. Rossi Doria - almeno un paio di volte . Così è capitato anche al Castello di Nusco. In seguito sarà una roccaforte che passa di mano in mano a diversi feudatari. Già agli inizi del 1700 il suo declino è diventato irreversibile: la peste del 1656, i saccheggi , le scorrerie dei fuorusciti, cioè dei briganti, lo hanno “mal ridotto”: restavano in piedi le antiche mura e qualche edificio e chiesa. Dopo di allora il castello non ha più storia, anche se negli antichi Statuti si leggevano ancora disposizioni che riguardavano la funzione difensiva. Le mura ancora alte furono diroccate dopo il terremoto del 1910 perché potevano rovinare sulle case sottostanti.Non si sa se si tratta di una foto o di un disegno.

Gianni Marino


« perev next »

No comments
Comments are closed.