Nome completo: Repubblica del Perù
Il Perù è una Repubblica presidenziale democratica rappresentativa e dal 28 luglio 2011 il capo di Stato è Ollanta Humala. Divisa in 25 regioni amministrative, la sua geografia fisica varia dalle pianure aride della costa del Pacifico, alle vette delle Ande e alle foreste tropicali del bacino amazzonico. Si tratta di un paese in via di sviluppo con un alto Indice di sviluppo umano e un tasso di povertà del 28,7%. Le sue principali attività economiche sono l'agricoltura, la pesca, l'estrazione mineraria, e la produzione di prodotti tessili. La popolazione peruviana, stimata in circa 30,5 milioni, è multietnica, e comprende amerindi, europei, africani e asiatici. La principale lingua parlata è lo spagnolo, anche se un numero significativo di peruviani parla quechua o altre lingue native, come l'aymara. Questa miscela di tradizioni ha portato a una grande varietà culturale, come nell'arte, nella letteratura, nella musica e nella cucina. Il territorio peruviano è stata sede di antiche culture, che vanno dalla civiltà Norte Chico, uno delle più antiche del mondo, all'Impero Inca, lo Stato più grande dell'America precolombiana. L'Impero spagnolo conquistò la regione nel XVI secolo e vi stabilì un Vicereame, che comprendeva la maggior parte delle colonie sudamericane. Raggiunse l'indipendenza nel 1821, e la fine definitiva del dominio spagnolo sulla regione fu siglata nella battaglia di Ayacucho di tre anni dopo.
1821, e la fine definitiva del dominio spagnolo sulla regione fu siglata nella battaglia di Ayacucho di tre anni dopo. Il Perù è una Repubblica presidenziale democratica rappresentativa e dal 28 luglio 2011 il capo di Stato è Ollanta Humala. Divisa in 25 regioni amministrative, la sua geografia fisica varia dalle pianure aride della costa del Pacifico, alle vette delle Ande e alle foreste tropicali del bacino amazzonico. Si tratta di un paese in via di sviluppo con un alto Indice di sviluppo umano e un tasso di povertà del 28,7%. Le sue principali attività economiche sono l'agricoltura, la pesca, l'estrazione mineraria, e la produzione di prodotti tessili. La popolazione peruviana, stimata in circa 30,5 milioni, è multietnica, e comprende amerindi, europei, africani e asiatici. La principale lingua parlata è lo spagnolo, anche se un numero significativo di peruviani parla quechua o altre lingue native, come l'aymara. Questa miscela di tradizioni ha portato a una grande varietà culturale, come nell'arte, nella letteratura, nella musica e nella cucina. 1250 circa - Inizia la colonizzazione della valle di Cusco sulla cui origine esistono varie leggende legate a Manco Cápac, citato spesso come il primo Inca, e Mama Ocllo. 1438 - Cusco corre il rischio dell'invasione dei Chanca, popolo dell'altopiano centrale peruviano. Viracocha Inca, in carica in quel momento, abdica. Suo figlio Pachacútec (o Pachacuti) prende il suo posto e vince la battaglia. Con quest'ultimo Inca, Cusco si amplia notevolmente e si trasforma in una sorta di stato federale con al centro la città stessa. Si pensa che sotto questo Qhapaq Inca, sia stato costruito l'importante centro religioso di Machu Picchu
1548 - Finiscono le guerre intestine tra gli spagnoli ed inizia la colonizzazione spagnola vera e propria della regione andina. Gli ultimi focolari di resistenza incaica rimasero a Vilcabamba dove perdurarono per circa 30 anni.1572 - L'ultimo Imperatore Inca, Túpac Amaru, viene decapitato e il Tawantinsuyu è ufficialmente finito. L'emigrazione italiana nel Perù è stata secondaria rispetto ai grandi flussi dell'emigrazione italiana.
La conquista spagnola
Lo stesso argomento in dettaglio: Impero spagnolo, Vicereame del Perù, Colonizzazione europea delle Americhe e Conquista dell'impero Inca. Nel 1536 si ebbe l'ultimo tentativo degli Inca di riacquistare l'indipendenza ma, il "ribelle" Manco Inca Yupanqui (conosciuto anche come Manco Capac II), dovette ritirarsi a Vilcabamba, nella giungla, dove fu ucciso nel 1544. Dopo la conquista, completata nel 1537, venne creata la prima audiencia.
Blasco Nunez
Francisco de Borja
Altri viceré, come Fernando Torres, Borja y Aragón, Fernández de Cabrera e Fernández Córdoba fecero rinforzare la flotta e fecero costruire diversi porti per contenere gli attacchi dei pirati. Nella prima metà del XVII secolo, Fernández de Cabrera pose fine a una ribellione degli indios Uru e Araucano.
Túpac Amaru
La rivolta dei Comuneros in Paraguay iniziò nel 1721 e terminò nel 1732. Gli spagnoli espulsero i gesuiti nel 1767 dai vicereami. Sempre gli indios, nel 1814, capeggiarono un movimento indipendentista, ma anche questo tentativo andò fallito.
José de San Martín
Antonio Raimondi
Nel Novecento si esaurì l'emigrazione ligure e si ebbe una consistente venuta di veneti e meridionali, specialmente dalla Basilicata[6]. Nel 1910 vi erano solo 6.000 Italiani, concentrati a Lima e il suo porto El Callao.
Francisco Bolognesi Cervantes
Un cognome ispanizzato durante la seconda parte del dominio spagnolo in Perù è Ludeña o Ludueña, originariamente come Ludegna. nacque nel 1816 figlio di Andrés Bolognesi e Juana Cervantes. La famiglia Bolognesi proveniva da Genova. Viene considerato un eroe della patria e perse la vita durante la Guerra del Pacifico nella difesa della città di Arica. A suo nome è stata intitolata la scuola militare peruviana. La comunità italiana si caratterizza dall'essere iniziata fin dai tempi della colonia spagnola nel Perù. Concentrati a Lima e dintorni, questi primi italiani (alcune centinaia solamente) provennero maggioritariamente dall'area di Genova. Nel 1857 gli Italiani nel Peru erano 3.142 ma nel 1876 raggiunsero un massimo storico di circa 10.000. Successivamente vi fu un loro calo, a conseguenza della guerra tra Cile e Perù.« L’ideologia predominante fra questi emigranti fu il nazionalismo risorgimentale, alimentato dal fatto che molti emigranti liguri erano anche esuli dalla guerra di indipendenza, e non pochi erano profughi. A seguito delle disfatte rivoluzionarie del 1848 arrivarono altri esuli, fra i quali spicca la figura del milanese Antonio Raimondi (1824-1890). Questi arrivò in Perù nel 1850, dopo aver partecipato alle cinque giornate di Milano; cominciò a lavorare alla facoltà di Medicina della Università di Lima e si dedicò per parecchi anni a studiare la geografia, la mineralogia e altre discipline. Percorse tutto il territorio peruviano, tracciò la prima mappa del paese e poi scrisse la sua grande opera sul Perù, in più volumi. Raimondi è considerato il più grande scienziato italiano all’estero in questo periodo e il più eminente geografo del Perù. Un altro caso di rilievo è quello del medico chiavarese Emanuele Solari (1808-1854) – cugino di Giuseppe Mazzini – che a differenza di Raimondi si dedicò anche alla politica: aprì a Lima una sezione della «Giovane Italia» e fu il principale sostenitore di Giuseppe Garibaldi, quando questi arrivò in Perù nel 1851 durante il suo secondo esilio in America. Nel Novecento si esaurì l'emigrazione ligure e si ebbe una consistente venuta di veneti e meridionali, specialmente dalla Basilicata[6]. Nel 1910 vi erano solo 6.000 Italiani, concentrati a Lima e il suo porto El Callao. Dopo la seconda guerra mondiale ci fu una modesta ripresa dell'afflusso di Italiani in Perù, ma in un numero esiguo se paragonato a quello andato in altri Stati Sudamericani (come il Venezuela e l'Argentina) Gli Italo-peruani erano 3.774 nel 1940, quasi come nel 1850. Essi crebbero a 5.716 nel 1961, e si ridussero ad appena 4.062 nel 1981. Attualmente in Perù vivono circa 30.000 cittadini italiani,[8] concentrati nella capitale e in altre grandi città. Alcune fonti calcolano che i discendenti ammontano a circa 1.400.000 persone, la seconda comunità più importante dopo quella spagnola. La comunità italiana ha nel "Colegio Antonio Raimondi" di Lima il suo maggiore centro didattico, specializzato nella diffusione della lingua italiana, e nel giornale Il Messaggero Italo-peruviano il suo migliore informatore. Una delle maggiori contribuzioni italiane si ha nella cucina peruviana, dove molti piatti tipici sono influenzati dalla gastronomia ligure (specialmente nelle specialità ittiche).
Claudio Pizarro Claudio Miguel Pizarro Bosio (Callao, 3 ottobre 1978) è un calciatore peruviano, attaccante del Bayern Monaco e della Nazionale Peruvia. È di origini Italiane. I Bisnonni paterni erano di Brescia, i bisnonni materni erano di Frattaminore.
Pizarro è proprietario della discoteca Café del Mar, a Miraflores, il quartiere più esclusivo di Lima.A seguito di ripetuti episodi di razzismo: proibizione all'accesso di persone non bianche – nel luglio 2007 la discoteca ha dovuto subire la chiusura forzata per 60 giorni ed una multa di 78.000 $ USA.
È il massimo realizzatore straniero di tutti i tempi nella Bundesliga con 178 reti. Pizarro ha segnato 29 gol in due stagioni per il Werder Brema che lo ha fatto diventare l'astro nascente del calcio peruviano più ambito dai dirigenti dei principali club europei. Dopo la stagione 2000-01, il Werder ha annunciato che non avrebbe impedito a Pizarro di trasferirsi in un club più grande, così si intensificarono le notizie di club interessalti al bomber peruviano. I media hanno indicato il Real Madrid e l'FC Barcellona in Spagna, l'Internazionale FC in Italia, e in Bundesliga solo il Borussia Dortmund che sono stati rivali nella corsa per Pizarro a inizio carriera, quando giocava in Perù. Il trasferimento più speculato nel mondo del calcio peruviano ha monopolizzato l'interesse della stampa nazionale. Dopo essere apparentemente destinato in Spagna, Pizarro ha fatto finire settimane di speculazioni con la firma per il Bayern Monaco il 7 giugno 2001
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