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I monti Picentini

Tabella altezza

Il Cervialto

Il Terminio

L'Accellica

Il Calvello

































I monti Picentini

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Il Cervialto

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L'Accellica

Il Calvello

































I monti Picentini

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Il Cervialto

Il Terminio

L'Accellica

Il Calvello

































I monti Picentini

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Il Cervialto

Il Terminio

L'Accellica

Il Calvello
































 

I monti Picentini

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Il Cervialto

Il Terminio

L'Accellica

Il Calvello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 


 I monti Picentini

 


 

L'Irpinia è percorsa in gran parte dall'Appennino meridionale. Due sono le catene montuose principali, quella del Partenio e quella del Terminio, potendosi considerare loro diramazioni le altre formazioni montuose secondarie. Fra queste giogaie e le loro diramazioni sono compresi i bacini del Calore, dell'Ofanto e del Sele.L'Appennino divide l'Irpinia in due versanti: il versante di sud-ovest e quello di nord-est, il primo porta le sue acque nel Tirreno, il secondo nell'Adriatico. II territorio irpino è anche caratterizzato da ampie zone argillose, che hanno formato un paesaggio a declivi prevalentemente arrotondati e ondulati, solcati da incisioni calanchiformi operate dall’azione erosiva delle acque, soprattutto sulle aree collinari che digradano sui fiumi Ufita, Fredane e Ofanto. I Monti Picentini, incastonati tra le valli del Sele, dell’Ofanto, del Calore Irpino e del Sabato, presentano non poche diversità geomorfologiche. A est, con i suoi 1809 metri, domina la vetta del Cervialto, una delle più alte in Campania, che si salda a sud col Polveracchio e a nord col Montagnone di Nusco. Ad Ovest, invece, troviamo il nodo idrografico dell’Accèllica (1657 m), collegato ai primi contrafforti del Terminio (1785 m) e dei Mai (1618 m). Per lo più calcarea e con forme meno aspre sulle vette è la zona ricompresa fra il Montagnone di Nusco e i Monti Boschetiello, Calvello, Terminio, Tuoro, Raiamagra, Polveracchio e Cervialto. L’area dispone di una ricca idrografia, caratterizzata da numerose sorgenti (quelle da cui originano i fiumi Ofanto, Sele e Calore, che alimentano l’acquedotto pugliese e quelli dell’ Alto Calore e di Serino). Suggestivi fenomeni carsici sotterranei ma anche superficiali sono presenti nelle zone del Dragone e di Laceno. In particolare, i biotipi della folta vegetazione irpina sono riconducibile ad alcuni grandi gruppi così suddivisi: tutte le associazioni vegetali rientrano nei vari ordini delle classi Salicetea,

Quercetea e Quercetea-Fagetea, con tre fasce fitoclimatiche, quelle del Fagetum (sottozone fredda e calda), del Castanetum (sottozone fredda e calda) e del Lauretum (sottozone fredda, media e calda). Queste sono caratterizzate da una ricchezza straordinaria del sottobosco e dall’elemento alloctono del castagno, prodotto di qualità destinato all’industria dolciaria (in particolar modo sui Monti Picentini, a Bagnoli Irpino e a Montella).

Nel versante orientale dell’Alta Irpinia, invece, il cospicuo movimento migratorio ha causato una crisi profonda della selvicoltura. Ne consegue un mortificante stato di abbandono visto che i boschi, non ottenendo più cure adeguate, vanno incontro ad un progressivo inselvatichimento.


L’altopiano del Formicoso, tra i Comuni di Bisaccia, Vallata e Andretta, presenta zone alternate di ampie colture cerealicole e prateria, frammiste a boschi di cerro sulle sommità delle colline costituite da conglomerati di origine marina, mentre i boschi misti si trovano per lo più negli impluvi e lungo i corsi d’acqua. Colture che diventano sempre più frequenti man mano che il territorio si apre verso Lacedonia e Monteverde, nella vicina Puglia.

 

 

 

 

 

 Bottoni (120)

 

Montagne irpine

 Monte  Altezza in metri  luogo
 Cervialto  1809  ovest di Calabritto;
 Terminio  1783  a sud-est di Serino;
 Rajamagra  1667  a sud di Bagnoli;
 Accellica  1660  a sud di Montella;
 Monte Avella
 1591  a ovest di S. Angelo a Scala
 Calvello  1579  a ovest di Caposele
 Pizzo S.Michele
 1564  tra Solofra e Montoro
 Vallatrone  1511  a nord ovest di Summonte
 Montagnone di Nusco  1490  a sud est di Nusco
 Montevergine  1480  a sudovest di Ospedaletto
 Antillo  1450  a sud ovest di Calabritto

 

 

 

 

 

 


 

 

 

Il CervialtoBottoni (120)

Il Cervialto rappresenta la cima più alta dei monti Picentini ed è la quinta vetta più alta della Campania dopo Miletto, Gallinola, Cervati e Mutria ed è la maggiore della provincia di Avellino. 

La montagna si estende nei comuni di Calabritto  e Bagnoli Irpino; la vetta si trova nel comune di Calabritto. È conosciuto soprattutto per la sua posizione  strategica nei pressi dell'altopiano Laceno (Lago Laceno), luogo turistico per eccellenza del turismo avellinese invernale ed estivo, la vetta dista 3.6 km da Laceno.  Il Cervialto è circondato dal Monte Raiamagra (1.667 m) dove vi sono degli impianti di risalita, dal monte Cervarolo, dal monte Piscacca o Magnone, dal Montagnone di Nusco, dal Cervarulo e dal Calvello. Da contorno alla serie di "montagne alte" vi sono il Colle del Leone, le Ripe del Moggio, Montagna Grande e il Colle del Sagrestano.

 

 

 

 

 

 

Il Terminio

Il Terminio (1.786 m) è una montagna dei monti Picentini, nell'Appennino campano, nei comuni di Montella e Volturara Irpina,in provincia di Avellino che rientra nel Parco regionale Monti Picentini.  Dopo il monte Cervialto e il monte Polveracchio è la terza vetta più alta della catena picentina.
La vetta raggiunge l'altitudine di 1.786 m s.l.m., salendo la Strada Statale 574 inversamente, cioè da Montella, s'incontra il Passo Cruci (m. 980) e successivamente si toccano le località Fosse Giunte e Tasso e la Piana del Pizzillo fino a raggiungere la Piana di Verteglia (m. 1230) dominato a sud dal Monte Cercetano e dal Monte Savoceta.

 

 

Nella piana si trovano un caseificio e un'antica chiesa trasformata nel Rifugio Principe di Piemonte, inoltre la piana è ricoperta da faggi e da pascoli estivi alimentati da risorgive come quelle di Candraloni (m. 1350), della Madonna (m. 1150), dei Cavalli, degli Uccelli e delle Acque Nere, le acque delle risorgive precipitano nei numerosi inghiottitoi come quello della  Bocca del Dragone.

La cosiddetta “Bocca del Dragone”, un esempio di fenomeno carsico a 670 m di altitudine, costituisce uno degli inghiottitoi che convogliano, attraverso le falde del sottosuolo, le acque meteoriche verso le sorgenti di Serino.

  Bottoni (120)

 

 

 

 

 

 

 

l' Accellica

Il monte Accèllica è una montagna dei monti Picentini alta 1660  metri posta tra la provincia di Salerno e quella di Avellino nei  comuni di Acerno, Giffoni Valle Piana e Montella, con la vetta  che giace sulla linea di confine tra questi ultimi.  Dalle sue falde hanno origini diversi fiumi a carattere regionale, quali il Calore Irpino, il piu grande degli affluenti del Volturno,  il Picentino ed il Tusciano sul lato salernitano.

Viene chiamato Céleca  nei dialetti locali. Si trova nel territorio della Comunità Montana Terminio Cervialto e nel Parco regionale dei Monti Picentini. Parte del versante meridionale è compreso nell'Oasi Monte Accellica, gestita dal WWF Italia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Calvello

Il Monte Calvello (1579m)

è situato nella parte nord-orientale del  Massiccio dei Monti Picentini, e più precisamente nel sottogruppo  del Cervialto. E' quasi al centro di una dorsale che s'innalza subito a Est del Piano Laceno (Mt. Serrone Pizzuto), scendendo poi  immediatamente a Ovest del Calvello.
(Colla Cesinola, dove passa  la strada che da Lioni o Laceno va al Piano Sazzano) per impennarsi con la cima piramidale del Calvello e procedere a sud-est in direzione  di Calabritto (Mt. Pollaro).

A sud si estende Piano Sazzano e il più  angusto Vallone Rivezzolo, che separano la dorsale del Calvello dai contrafforti settentrionali dei monti Cervarolo di Bagnoli, Cervialto  e Cervarulo.

 

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