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Il lago di Conza  

Laceno


Volturara


Morra

San Pietro


Villamaina



























 

 

 

 

 

 

 

 

 



























 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



























 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




























 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL LAGO DI CONZA

 

 

Quando d’estate si tornava a Nusco per le vacanze,
la gita al lago Laceno era inevitabile.
Le montagne erano sempre belle e affascinanti
ma del lago, raramente se ne trovavano le tracce perché ingoiato dalle caverne sotterranee, strangolato dalla siccità e dalla deviazione delle acque. Si faceva buon viso a cattivo snague e si finiva con una “magiata ai 4 camini” e con un buon bicchiere d’aglianico.

Un giorno però scrutando una mappa “google” vidi una macchia blu nelle vicinanze di Conza: era il lago-diga, oasi protetta dal WWF (World Wildlife Fund) fondo mondiale per la vita selvatica.
L’Oasi è una importante Zona Umida creata dallo sbarramento del fiume Ofanto. L’invaso artificiale è di rilevanti dimensioni, circa 800 Ha ed ha una profondità massima di 25 m. 5 km di lunghezza e 3 km di larghezza

In seguito ai lavori di costruzione della diga (1975-1992), il bosco igrofilo (ama l’acqua), che vegetava nell’alveo di piena dell’Ofanto, ha colonizzato le aree temporaneamente inondate dando vita ad un vero e proprio bosco allagato.
Il Lago di Conza si trova sulla direttrice Adriatico-Tirrena utilizzata dagli uccelli migratori provenienti dall’Africa e rappresenta un’area di sosta strategica per questi animali.

L’Oasi WWF è estesa per circa 800 Ha e ricade nell’Oasi di Protezione della Fauna di Conza della Campania, estesa circa 1.300 Ha. A testimonianza dell’interesse naturalistico che l’Oasi riveste, la Regione Campania ha decretato l’area Sito d’Importanza Comunitaria sulla base delle Direttive dell’Unione Europea.

Il Centro visite, posto all’ingresso dell’ oasi WWF, dispone di uno spazio espositivo, una sala congressi, un laboratorio di educazione ambientale e di un piccolo shop.
Le visite guidate, gestite dal WWF, durano circa 1h e 30m e vengono realizzate con l’ausilio di sentieri natura, pannelli didattici e capanne per l’osservazione degli animali.

 

 

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Laceno

 

 

Laceno è una frazione di Bagnoli Irpino ed è caratterizzata da uno spettacolare Altopiano nel quale “sorge” un caratteristico Lago. Il Lago Laceno è situato a quota 1100 metri in una conca carsica immersa nel verde dei Monti Picentini, contornata da cime alte e significative come il Monte Cervialto (1809 m la vetta più alta dei picentini), il Monte Raiamagra (1667 m), Monte Cervarolo (1600 m), Montagna Grande (1509 m) e il Monte Piscacca (1470 m). Oltre alle vette dal comprensorio del Laceno alle pendici dei vari monti circostanti esistono vari pianori dove regna la pace e la tranquillità. Tra questi spiccano il grande piano l’Acernese, il piano dei Vaccari, il piano Sazzano, il piano Migliato e i più nascosti piano Tizzano e Piano del Cupone (anche se quest’ultimo non rientra in territorio bagnolese).

Laceno è il centro turistico irpino estivo ed invernale grazie alla varietà di sentieri escursionistici, alle piste da sci, ai maneggi e alle numerose attività di ristorazione che favoriscono lo sviluppo della località in tutte le stagioni. Nel periodo primaverile sono consigliate le visite alla spettacolare Fiumara di Tanneradove rimarrete incantati dalle sorgenti, dalle cascatelle e dai numerosi guadi che si presteranno dinanzi ai vostri occhi.

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Con l’arrivo del periodo più caldo, d’obbligo è la salita al monte Cervialto dai suoi 3 versanti (dalla quale vetta si può godere di una visuale a 360° sul comprensorio picentino e non solo). Caratteristica passeggiata anche quella sul Costone Raiamagra dove sarà possibile camminare a quasi 1700 m con lo sguardo rivolto al mare. Dal periodo estivo si passa a quello autunnale dove conviene riassaporare la bellezza degli stessi sentieri con colori e caratteristiche completamente rinnovate, per poi arrivare in inverno dove oltre allo sci da discesa praticabile tramite gli impianti di risalita, i monti offrono la possibilità di numerosi sentieri in ciaspolata, con sci da fondo, sci escursionismo e sci alpinismo; non mancano le giornate gelide da sfruttare per risalire i crinali ghiacciati dei monti con ramponi e piccozza.

La località contiene un comprensorio sciistico con circa 18 km di piste, anche con innevamento artificiale, un lago omonimo di origine carsica, l'ingresso facilitato per la visita alle Grotte del Caliendo ed è punto di partenza per gli appassionati di Trekking per le cime circostanti. Offre la possibilità unica di ammirare il mare sciando, perché la vetta è affacciata sul golfo di Salerno.

 

Fiumara di Tannera, un itinerario d’acqua e verde

Dal Colle del Leone alla Fiumara di Tannera (rappresentazione tra partenza e arrivo di uno dei percorsi trekking più belli del Laceno), possiamo ammirare innumerevoli scorci paesaggistici di rara bellezza. Questa volta, a darci dimostrazione di come una macchina fotografica, mista alla passione, possa regalare emozioni uniche a noi fruitori del web è il nostro amico Alessandro Grimaldi che ha accettato di condividere con noi la sua esperienza.
L’itinerario di facile percorrenza ha svariate possibilità di “tracciatura”. Infatti, aldilà del dolle del leone , sono possibili partenze intermedie come quelle del colle delle radici (per i meno esperti) o addirittura itinerari molto complesso con partenza da Acerno, precisamente dal ponte del Pinzarrino (oltre 20 km).
Il trekking, tuttavia, da la possibilità di potersi addentrare nelle nostre montagne in maniera consona ed adeguata e proprio la scelta di cui vi parlavamo prima, fa si, che tutti ma proprio tutti possiamo apprezzare ciò che madre natura ci ha donato.

 

Il vero sentiero delle acque dei picentini

Ebbene si, di sentieri delle acque ce ne sono innumerevoli, ma la fiumara di Tannera con il suo particolarissimo percorso rappresenta forse, il vero sentiero acquatico dei monti Picentini. Il suo distendersi lungo le vallate dei monti compresi tra Acerno e Laceno è una caratteristica passeggiata contornata da faggete secolari e spettacolari passaggi all’interno di gole rocciose e torrenti. Lo spettacolare accesso all’interno delle gole del Cupone, la visita alla sorgente del Cantariello, lo spettacolare ingorgo che si crea nei salti d’acqua che confluiscono nelle “botti” create dall’erosione e dal tempo. Sono tutti elementi che vi condurranno nello spettacolo dei Monti Picentini.

 

 

 

 

 

 

 

VOLTURARA IRPINA

 



Altitudine:                620 m
Abitanti:                   4120
Superficie:               32 Km2
Densità:                   132 abitanti per Km2
Nome abitanti:         volturaresi    
Nomignolo abitanti:  "mbriacuni” (ubriaconi),
                   

 

Volturara Irpina è un affascinante paese che sorge ai piedi del Monte Terminio, a margine di un’ampia conca che ospita il più grande bacino idrografico sotterraneo del Mezzogiorno.
Tra il Monte Faggeto (1148 metri s.l.m.) ed il Monte Costa (1264 metri s.l.m.), sul lato sud-occidentale della Piana del Dragone, c’è un laghetto di cinque chilometri di circonferenza però asciutto d'estate.
Nelle campagne si coltivano cereali e barbabietole da zucchero, molti terreni sono destinati all'allevamento del bestiame. I folti boschi che la circondano sono cstagneti, che, da un lato, forniscono abbondanti ed ottimi frutti, le castagne, dall'altro, alimentano l'industria del legno. Senza, infine, trascurare, i prelibati tartufi, sempre più commercializzati.

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MORRA DE SANCTIS

 

 


Altitudine:                863 m
Abitanti:                   1328
Superficie:               30 Km2
Densità:                   44.7 abitanti per Km2
Nome abitanti:         morresi

 

La città, fino al 1934 denominata Morra Irpino, venne ribattezzata in quell'anno col nome di Morra De Sanctis in onore del grande critico e letterato italiano Francesco De Sanctis che vi era nato il 28 marzo 1817 e che è sicuramente il personaggio più significativo della storia morrese.
Contrariamente a quanto potrebbe apparire il nome del paese “MORRA” non deriva dall’omonima famiglia feudataria del luogo (principi Biondi-Morra), bensì dal toponimo, che indica “altura”, “monticello”, “cumulo di pietre”. La radice mor/murm che significa appunto “cumulo di pietre” trova riscontro nel gallese mur, nello spagnolo moron, nel celtico moran e nel latino murus.

Morra De Sanctis sorge non lontano dalle sorgenti dei fiumi Ofanto, Sele e Calore ad un’altitudine di 820 metri sul livello del mare, incuneata tra due piccole valli e circondata da una fitta vegetazione boschiva.
L'area comunale ha un’estensione complessiva di circa 30 Kmq., passando dai 902 metri di Monte Calvario ai circa 450 dell'alveo dell'Ofanto, e si colloca tra la zona vulcanica del Vulture e le sorgenti solforose della Valle d'Ansanto (Rocca San Felice). Grazie alla posizione dominante sul territorio circostante, Morra De Sanctis offre ai visitatori paesaggi suggestivi e di grande effetto, arricchiti dalla presenza dei laghi sul torrente Isca. Notevoli sono i percorsi naturalistici della cosiddette “Vie delle acque”, lungo le quali s’incontrano numerose sorgenti, due laghi e un mulino ad acqua funzionante.Morra è oggi un piccolo paese di circa 1.400 abitanti; intorno alla metà dell'ottocento, tuttavia, la popolazione superava le 3.200 unità. Da allora il movimento d’emigrazione, fenomeno comune a tutta l'Irpinia e alle zone rurali, pedemontane e montane del Mezzogiorno e diretto prima oltreoceano e poi verso le aree economiche più forti dell'Europa occidentale e dell'Italia settentrionale, è stato pressoché costante.
Nel 1911 Morra contava, infatti, 2.717 abitanti e 463 cittadini emigrati, la maggior parte dei quali residenti a New York e nel Nord America. Se alla vigilia del terremoto del 1980 Morra contava 2.500 abitanti, nel 1999 i residenti erano scesi a 1.503 e gli emigrati saliti a circa 900; nel 2003 infine gli emigrati toccavano quota 1.075 unità. Le “vie dell’acqua” sono dei percorsi naturalistici immersi nel verde della campagna morrese.
Si snodano attraverso un itinerario che tocca  due laghi sul torrente Isca e una serie di sorgenti e fontane, un tempo utilizzate dalla popolazione per attingere l’acqua potabile. Nei pressi dei sentieri, attrezzati per passeggiate e pic-nic, è possibile visitare il mulino ad acqua a ruota orizzontale Donatelli.  In particolare, sulle sponde del lago Varnicola è possibile praticare pesca sportiva oltre a godere di un suggestivo panorama.

 

 

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Lago di San Pietro - Monteverde

 

Splendido bacino artificiale incastonato nell'Appennino campano a 460 m sul livello del mare. Lo specchio d’acqua riceve le acque dal torrente Osento che nasce nel territorio di Lacedonia e ha una discreta portata di acqua, soprattutto nel periodo invernale.

Negli anni sessanta la Capitanata di Foggia decide di realizzare questo invaso per consentire la raccolta delle acque del torrente, per poi immetterle nell’alveo dello stesso nei periodi siccitosi, da utilizzare a fini irrigui nelle terre delle vicine puglie.

L’ invaso artificiale ha una capacità di massima piena di 17.100.000 Mc ed è delimitato dai confini comunali di Monteverde, Aquilonia e Lacedonia, tutti comuni membri della Comunità Montana “Alta Irpinia”. Il lago di San Pietro o di Aquilaverde (cioè di Aquilonia - Monteverde) oggi è un luogo di pace e di rara bellezza per la corona verdissima delle pinete circostanti ed è una zona umida interessata dal passo della fauna migratoria. 

Solo il grande sbarramento fa ricordare di essere sulle sponde di un bacino artificiale. Nella parte più vicina alla strada d'accesso la sponda è bassa e degrada dolcemente in acqua; l’altra sponda invece è caratterizzata da grandi pareti rocciose, sovrastate da una abbondante vegetazione.

Lungo il versante Nord-Est del lago si sviluppa una vasta area pic-nic attrezzata per accogliere turisti e un parco giochi per bambini.

 

 

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VILLAMAINA


 


Altitudine:                570 m
Abitanti:                   1005

Superficie:                9 Km2
Densità:                   111.67 abitanti per Km2

Nome abitanti:         villamainesi

 

L’attività delle Terme risale alla seconda metà del XVII secolo, come testimoniano molti documenti dell’epoca, ma da tempi ancora più remoti è nota la località in cui sorge la mitica Valle d’Ansanto il cui epicentro è rappresentato dal lago della Mefite, ricco di fumarole e fanghi bollenti, al quale le Terme sono collegate per i comuni fenomeni vulcanici ed idrogeologici. Per le sue particolarità, infatti, la zona è ricordata da Virgilio nell’Eneide ed è descritta inoltre da molti altri antichi scrittori come Prinio, Siconio Apollinare, Aulo Persico. Rappresentate graficamente da un edificio a forma di cubo senza copertura, esse sono collocate non lontane dal Lacus Mephiticus, nel cuore stesso della Valle d’Ansanto, celebrata da poeti e scrittori come "l’ombelico del mondo”.  Verso la metà del ‘700 il Duca Caracciolo di San Teodoro fece costruire un primo vero stabilimento al posto dei primitivi manufatti esistenti. Questo stabilimento, ripetutamente ristrutturato ed ampliato, è poi pervenuto alla Famiglia Sanfelice di Bagnoli che ha provveduto alla sua pressoché totale ricostruzione a seguito dei danni subiti per il terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980. Le Antiche Terme di San Teodoro sono situate nel Comune di Villamaina, in provincia di Avellino, a 480 metri sul livello del mare e a 3 km dal centro abitato.
Per la loro posizione in un’ampia e verde vallata, per il clima particolarmente favorevole in quasi tutti i mesi dell’anno e per la completezza dei servizi offerti, esse rappresentano la stazione ideale per tutti coloro che desiderano trascorrere un periodo di riposo o di cure a contatto con la natura ma, allo stesso tempo, in una struttura in grado di assicurare loro ogni genere di comfort. Il complesso termale è inserito in un ameno scenario con verdi colline, dal clima particolarmente mite e dai ritmi lenti e tranquilli della natura. Pertanto, l’ambiente, i trattamenti di bellezza, il centro di medicina olistica ed antistress, ne fanno un luogo ideale per rilassarsi e ritrovare il proprio benessere psico-fisico.

 

 

 
 
 
 
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