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Nome ufficiale:     République française
Lingue ufficiali:   Francese

Altre lingue:       arpitano, Dialetto alsaziano, basco, bretone, còrso, italiano,
     
               occitano, Dialetto mentonasco, creolo di Guadalupa,
                    creolo della Guyana francese, creolo della Martinica,
                    creolo della Riunione, lingue caribe, comoriano, tahitiano,
                    marchesano, pukapukana, wallisiano, futuniano, kanak, fiammingo

Capitale:           Parigi  2 243 833
Forma di governo:   Repubblica semipresidenziale
Presidente:         François Hollande
Superficie:                 675 417 km²
Francia metro:      543 965 km²

Popolazione:             66.400.000 ab.







La Francia

 

La Francia (in francese France /fʁɑ̃s/), ufficialmente Repubblica Francese (in francese République française), è uno Stato membro dell'Unione europea. Ubicata in Europa occidentale, comprende anche alcuni dipartimenti d'oltremare in Africa, Oceania e America. La porzione europea della Francia confina con Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Italia, Principato di Monaco, Andorra e Spagna.

Il Paese ha una superficie di 543 965 km² e una popolazione di oltre 64 milioni di abitanti, che salgono rispettivamente a 675 417 km² e 67 milioni di abitanti, se si prendono in considerazione anche i dipartimenti e i territori d'oltremare d'America, Asia e Oceania.[7] .Attraverso il suo Presidente della Repubblica, Coprincipe di Andorra insieme al vescovo catalano di Urgell, la Francia esercita inoltre un potere di fatto sul Principato d'Andorra. Il Parco nazionale della Vanoise è il parco più grande di Francia.

Di tutti i principali Stati europei, è quello di più antica formazione.[8] Membro del Consiglio d'Europa, è uno dei paesi fondatori dell'Unione europea, della zona euro e dell'area Schengen. È uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e fa parte degli otto Paesi più industrializzati del mondo (G8), dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), della Francofonia e dell'Unione latina. È tornata a far parte, dal 2002, della NATO (da cui era uscita nel 1966) ed è attualmente la terza potenza nucleare mondiale, dietro Russia e Stati Uniti.

La sua capitale è Parigi, che è anche la città più popolosa e importante dello Stato e la principale meta turistica in Francia e nel mondo (con 45 milioni di visitatori). Il francese è la lingua ufficiale della Repubblica, ma si contano 77 lingue regionali.[9] La religione più diffusa in Francia è il cattolicesimo, dal 51% al 64% della popolazione,[10] tuttavia una proporzione significativa dei cattolici è agnostica; il 32% della popolazione è ateo. Paese profondamente romanizzato, fu culla, in età medievale, di due fiorenti civiltà (una nella Francia settentrionale e l'altra, di matrice occitana, in Provenza e Linguadoca). Subì l'influenza del Rinascimento italiano, e, nel XVII secolo (Grand Siècle), sviluppò una forma di classicismo originale che si impose nelle arti e nel pensiero. Massimo centro dell'Illuminismo, ha influenzato le rivoluzioni americane, e attraverso la Rivoluzione francese ha dato slancio ed esempio di democrazia nel mondo, portando valori di libertà, uguaglianza, e fraternità, e di laicità (dal 1905). Fra il XVIII secolo e XIX secolo, la Francia aveva creato un impero coloniale di vastissime proporzioni, che, in parte, ha conservato la lingua e la cultura della madrepatria (Canada, Africa ex-francese e alcune zone del Medio Oriente, dell'Asia e del Pacifico).

La Francia, attore di prim'ordine sulla scena internazionale, detiene un'influenza riconosciuta in ambito politico, economico, militare e culturale, in Europa e nel resto del mondo. Grazie a un budget per la difesa tra i più alti del pianeta, dispone di basi distribuite in tutto il mondo,[13] di una flotta d'alto mare e di circa 300 bombe atomiche] (cosa che fa del paese la terza potenza nucleare mondiale dopo Russia e USA). Rappresenta attualmente la quinta economia mondiale, dopo Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania, e la seconda in Europa (subito dopo la Germania); è membro permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU oltre che membro, della NATO, dell'Unione europea, del G7/G8 e del G20. Gli alti livelli di reddito della sua popolazione, una legislazione sociale particolarmente avanzata e un'amministrazione pubblica efficiente ne fanno uno degli stati con la qualità della vita migliore al mondo. Il Paese è anche, grazie alle sue numerose bellezze naturali, storiche e artistiche, la prima meta turistica internazionale: nel 2007, secondo il Ministero dell'Economia, Finanze e Industria francese, la Francia ha accolto 81,9 milioni di turisti stranieri.



 

Italo-francesi famosi

Un italo-francese è un cittadino francese di origini italiane. Oggi la comunità francese con ascendenze italiane è stimata intorno ai 4 milioni di individui (circa il 7% della popolazione totale). Tra gli italo-francesi recensiti non dovrebbero rientrare gli abitanti autoctoni della Corsica e del Nizzardo, nonostante parte di questi siano etnicamente italici e linguisticamente italofoni, anche perché questi territori non hanno mai fatto parte politicamente dell'Italia unita. Secondo dati ufficiali dell'AIRE relativi al 2007, invece i cittadini italiani residenti in Francia risultavano 348.722[2]. Sono 370.000 secondo il “Rapporto Italiani nel mondo 2010” della Fondazione Migrantes.  Sono numerosi gli italo-francesi famosi che si sono affermati in vari settori. La maggior parte di questi è nata in Francia, porta cognome italiano e sono quasi tutti di madrelingua francese. Vi sono anche personalità italo-francesi che sono nate in Italia, che hanno assunto la nazionalità del paese che li ha ospitati e che parlavano entrambe le lingue, oppure, personalità con entrambe le nazionalità. Caso raro, se non quasi unico, quello dello scrittore Philippe Daverio, francese di nascita, di padre italiano e a sua volta naturalizzato italiano.   



Pregiudizi e discriminazioni verso gli italiani in Francia




Carlo Osvaldo Goldoni
è stato un drammaturgo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.

Data di nascita: 25 febbraio 1707, Venezia, Italia
Data di morte: 6 febbraio 1793, Parigi, Francia
Film: I rusteghi, La locandiera
Libri: Le Morbinose, Le Donne Gelose, Le commedie, L'adulatore, altri
Libretti: Il mondo della luna, La finta semplice, La buona figliuola, Lo speziale, Il filosofo di campagna, Le pescatrici











 

Gioachino Rossini
Compositore
Gioachino Rossini, o Gioacchino, all'anagrafe Giovacchino Antonio Rossini, è stato un compositore italiano. Wikipedia
Data di nascita: 29 febbraio 1792, Pesaro, Italia
Data di morte: 13 novembre 1868, Passy, Parigi, Francia
Luogo di sepoltura: Cimitero del Père-Lachaise, Parigi, Francia
Coniuge: Olympe Pélissier (s. 1846–1868), Isabella






 

 

 

 

 

 

Giovanni Domenico Cassini (Perinaldo, 8 giugno 1625 – Parigi, 14 settembre 1712) è stato un matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo italiano. Fu naturalizzato francese nel 1673.

Cassini lavorò come astronomo presso l'Osservatorio di Panzano (Castelfranco Emilia) dal 1648 al 1669. Fu professore di astronomia all'Università di Bologna e divenne, nel 1671, il direttore dell'Osservatorio di Parigi. Fu il padre di Jacques Cassini, anche lui astronomo, avuto dalla francese Ginevra de Laistre e nonno di César-François Cassini, astronomo e geodeta.

 

 










 

 

 

Leonardo da Vinci
Leonardo di ser Piero da Vinci è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle ... Wikipedia
Data di nascita: 15 aprile 1452, Vinci, Italia
Data di morte: 2 maggio 1519, Amboise, Francia
Luogo di sepoltura: Cappella di Saint-Hubert, Amboise, Francia
Strutture: Duomo di Milano
Periodi: Alto Rinascimento, Pittura a pastello
Opera d'arte 


 

 

 


 



 

 



Nati nella prima meta' del Novecento

 


Coluche

Fernandel


                    Georges Brassens

 

Dalida

 
   
Fernand Joseph Désiré Contandin in arte Fernandel (1903-1971), attore e regista
    Stéphane Grappelli (1908-1997), violinista (di padre italiano)
    Rina Ketty (Rina Pichetto; 1911-1996), cantante (nata in Italia)
    Marcel Bich (1914-1994), imprenditore (nato a Torino)
    Édith Piaf (Édith Giovanna Gassion; 1915-1963), cantante (di madre berbero-italiana)
    Leo Ferré (1916-1993), cantante e compositore
    Lino Ventura (1919-1987), attore
    César Baldaccini (1921-1998), scultore (nato a Marsiglia in una famiglia di origini toscane)
    Georges Brassens (1921-1981), cantautore e poeta
    Yves Montand (Ivo Livi; 1921-1991), attore e cantante
    Pierre Cardin (1922-), stilista e imprenditore
    Ruggero Grava (1922-1949), calciatore
    Serge Reggiani (1922-2004), attore e cantante
    François Cavanna (1923-2014), scrittore
    Aldo Ciccolini (1925-), pianista (nato in Italia, a Napoli)
    Michel Piccoli (1925-), attore
    Marcel Azzola (1927-), fisarmonicista
    Remo Forlani (1927-2009), scrittore, drammaturgo, critico cinematografico, regista e sceneggiatore
    Albert Uderzo (1927-), autore di fumetti
    Dominique Zardi (1930-2009), attore
    Max Gallo (1932-), giornalista e scrittore
    Pierre Milza (1932-), storico e scrittore
    Loris Azzaro (1933-2003), stilista (nato in Tunisia da genitori siciliani)
    Jean-Paul Belmondo (1933-), attore
    Dalida (Iolanda Cristina Gigliotti; 1933-1987), cantante
    Emanuel Ungaro (1933-), stilista
    Nino Ferrer (1934-1998), cantante
    Luc Merenda (1943-), attore
    Antoine (1944-), nome d'arte di Antoine Muraccioli, cantante
    Jean-Pierre Castaldi (1944-), attore
    Coluche (Michel Gérard Joseph Colucci; 1944-1986), attore e comico
    Daniel Pennac (Daniele Pennacchioni; 1944-), scrittore
    Christophe (Daniel Bevilacqua; 1945-)
    Jean-Claude Izzo (1945-2000), scrittore
    Patrick Modiano (1945-), scrittore
    Riccardo Cocciante (1946-), cantante (di padre italiano

 



Nati nella seconda meta' del Novecento

 

 


          Carla Bruni

 

Michel Platini

 

Jean Alesi



   
Richard Galliano (1950-), fisarmonicista (di padre italiano)
    Gérard Schivardi (1950-), politico
    Claude Bartolone (1951-), uomo politico, presidente dell'assemblea nazionale dal 2012 (di padre italiano, originario della Sicilia)
    Fabrice Luchini (1951-), attore
    Marc Perrone (1951-), fisarmonicista
    Henry Padovani (1952-), musicista (nato in Corsica)
    Michel Platini (1955-), calciatore e dirigente sportivo
    Frédéric Taddei (1961-), giornalista e conduttore tv e radio
    Patrick Bosso (1962-), attore e umorista
    Michel Petrucciani (1962-1999), pianista (di discendenza italiana)
    Paul Belmondo (1963-), pilota e attore (di discendenza italiana)
    Roberto Alagna (1963-), cantante lirico (di genitori italiani, dalla Sicilia)
    Jean Alesi (1964-), pilota di Formula 1 (di genitori italiani)
    Valeria Bruni Tedeschi (1964-), attrice (nata in Italia, a Torino)
    Éric Cantona (1966-), ex-calciatore e dirigente sportivo (di padre italiano, originario della Sardegna)
    Carla Bruni-Sarkozy (1967-), modella e moglie del Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy (nata in Italia, a Torino)
    Alexandre Del Valle (1969-), giornalista (di padre italiano)
    Benjamin Castaldi (1970-), conduttore tv e radio, produttore, attore
    Bruno Salomone (1970-), attore e humoristo
    Calogero (Calogero Maurici; 1971-), cantante (di genitori italiani)
    Philippe Candeloro (1972-), pattinatore artistico su ghiaccio (di padre italiano)
    Chiara Mastroianni (1972-), attrice (di padre italiano)
    Vincent Candela (1973-), calciatore
    Alexandre Astier (1974-), attore, sceneggiatore e humoristo
    Sébastien Squillaci (1980-), calciatore

 

 
 

 Caterina de' Medici


 

Caterina de' Medici (Firenze, 13 aprile 1519 – Castello di Blois, 5 gennaio 1589) fu regina consorte di Francia, dal 1547 al 1559, come sposa di Enrico II di Francia e reggente: ebbe una grande e duratura influenza nella vita politica dello Stato[1].

Figlia di Lorenzo II de' Medici (1492-1519), duca d'Urbino, e di Madeleine de la Tour d'Auvergne (1495-1519), nelle sue vene scorreva sangue francese e italiano. Sembra che il nome Caterina le sia stato dato in memoria di Caterina Sforza, la madre di Giovanni dalle Bande Nere, il quale aveva sposato Maria Salviati, riunendo così i due rami della famiglia Medici. Sposa di Enrico II, fu madre di Francesco II, Carlo IX, e di Enrico III. Il suo bisnonno paterno era Lorenzo il Magnifico e il papa Leone X, quindi, era suo prozio.

Prima regina poi reggente di Francia, Caterina de' Medici è una figura emblematica del XVI secolo. Il suo nome è legato alle guerre di religione che si svolsero in Francia negli anni del suo regno. Una sorta di leggenda nera che la perseguita da tempo immemorabile ne ha fatto una persona austera, attaccata al potere e persino malvagia. Caterina de' Medici viene ora considerata una delle più significative sovrane di Francia,[2] una sostenitrice della tolleranza civile che tentò più volte di seguire una politica di conciliazione con l'aiuto dei propri consiglieri. Il suo ruolo nel massacro della notte di San Bartolomeo, tuttavia, contribuisce ancora oggi a farne una figura controversa.
Da duchessa d'Urbino a regina di Francia Caterina, posta in gioco di dispute diplomatiche
Caterina de' Medici nasce a Firenze nell'aprile del 1519; qualche mese più tardi i suoi genitori muoiono entrambi. Appena nata, Caterina si ritrova dunque orfana. È affidata alle sue zie ed al papa Leone X, anch'egli membro della famiglia de' Medici. Questa famiglia avrà un grande ruolo nella vita di Caterina. Porta il titolo di duchessa d'Urbino ed è l'unica ereditiera della fortuna dei Medici. Nel 1523 suo zio è eletto Papa con il nome di Clemente VII. Nel 1529 è presa in ostaggio dai fiorentini (aveva otto anni) e subisce l'assedio di Firenze da parte delle truppe pontificie. Resterà per tutta la vita marchiata da questa crudeltà politica. Passa una parte della sua infanzia in un convento di religiose prima di raggiungere suo zio ed i suoi cugini a Roma.
A Roma riceve un'educazione molto curata. È coinvolta nell'alleanza tra il Papa e Francesco I di Francia che prevede il suo matrimonio con il secondogenito, Enrico. L'importanza della dote di Caterina deve inoltre colmare il debito delle finanze reali. Il suo matrimonio con Enrico II ha luogo nel 1533 ed i festeggiamenti sono grandiosi.


Il matrimonio di Caterina

L'alleanza con il Papa di fatto non avrà mai valore a causa della morte di quest'ultimo, sopraggiunta l'anno successivo. Ai primi tempi del matrimonio Caterina non occupa che un piccolo spazio a Corte. Ma il 10 agosto 1536 il primogenito di Francesco I, Francesco di Francia, muore. Caterina diventa Delfina e duchessa titolare di Bretagna (1536-1547) e prende gradatamente il proprio posto nella Corte.

Ma Caterina ed Enrico non hanno ancora eredi (ci metteranno dieci anni per averne). Su Caterina incombe dal 1538 la minaccia di un ripudio ma riceve l'appoggio inatteso di Diana di Poitiers, della propria cugina e di quella di Enrico. Lascia che Enrico ostenti dappertutto i colori di Diana.

È a quest'epoca che Caterina sceglie il proprio emblema: la sciarpa d'Iris (l'arcobaleno). Teme sempre più di essere ripudiata. Alla fine partorisce nel gennaio 1544 un erede: Francesco, il futuro Francesco II di Francia. Avrà dieci figli, dei quali sette sopravvivranno oltre l'infanzia. Quando Francesco I muore nel marzo del 1547, Enrico d'Orléans diviene Enrico II e Caterina regina di Francia.



Leggenda

I principali tratti attribuiti dalla leggenda nera alla figura di Caterina de' Medici sono:
una donna dominatrice che cercò di accaparrarsi il potere. Bisogna considerare che Caterina de' Medici aveva la legittimità dalla propria parte. In quanto regina madre, preservare l'eredità dei suoi figli fu per lei un obbligo. Poiché la Francia era messa sottosopra dalle lotte tra fazioni, far rispettare la monarchia e salvaguardare l'integrità del regno era suo dovere. Poiché ebbe preso a cuore questa sua funzione, Caterina de' Medici fu una donna di potere così come lo era stata la sua vicina Elisabetta I. Alla stessa maniera di Francesco I o Enrico IV, anche lei cercò di rendere il potere regale più forte.
una donna malvagia che è pronta a ricorrere ai mezzi più estremi per conservare il potere. Cosa non si è detto su questi famosi veleni, su queste trappole segrete o ancora su questi assassini che avrebbe tenuto a suo servizio. Sono insinuazioni per la gran parte senza alcun fondamento. Gli storici hanno creduto a torto che fosse stata lei ad organizzare il massacro della notte di San Bartolomeo. Alcuni l'hanno persino immaginata esaminare con sdegno il mucchio di cadaveri dei protestanti massacrati nel cortile del Louvre.
un'adepta del machiavellismo. Gli avversari di Caterina l'accusavano di tergiversare tra i partiti e persino di creare la discordia per regnare meglio. In realtà Caterina de' Medici non si fidava di alcun partito e passò la sua vita a cercar di contenere le loro ambizioni per mettere in luce solamente il. re. Sono il degrado del potere reale e la debolezza dei suoi mezzi che obbligano Caterina de' Medici ad appoggiarsi ora a questo ora a quel partito.[9]
un'italiana che lascia che la Francia venga governata dagli stranieri. Per molte cose Caterina era considerata come una straniera. È vero che aveva un accento italiano. Quando arrivò in Francia per sposare il duca d'Orléans sapeva a mala pena parlare il francese. D'altro canto, la regina ha effettivamente introdotto nella corte e al potere alcuni dei suoi familiari di origine italiana come i Gondi e i Birague. Ma la maggior parte di questi era cresciuta in Francia e possedeva una cultura ed un'intelligenza raffinata fondata sulla squisita poliedricità del Rinascimento italiano. La loro politica fu sempre rivolta al servizio del loro paese di adozione, purtroppo.
una donna irritabile divorata dalla gelosia. Gli scrittori hanno avuto la tendenza a esagerare l'odio di Caterina de' Medici verso Diana di Poitiers, favorita di suo marito. È vero che Caterina non provava alcuna simpatia per colei che chiamava "la puttana del re", ma da qui ad immaginarla una selvaggia vendicativa nei riguardi della favorita alla morte di Enrico II è andare un po' troppo lontano. I romanzieri hanno ripreso a torto la leggenda che Diana de Poitiers fosse incaricata dell'educazione dei figli reali e che ciò causava amarezza alla regina. In realtà Caterina de' Medici vegliava sui suoi figli molto di più di quanto facesse Diana.[10]
una donna dedita alla magia, per conseguire i suoi scopi. Sono accertati gli incontri della regina madre con Nostradamus, ma i detrattori la proponevano sempre circondata da maghi, soprattutto italiani, alle prese con pozioni e specchi magici.

La personalità

Caterina de' Medici è una regina amabile e attenta al benessere dei propri sudditi. È una regina che regna con il cuore. La si è dipinta di nero, ma in realtà è la donna più ottimista della sua epoca. Crede nella pace, nella riconciliazione. Il regno dei suoi figli è in gioco, è per loro che lei si è consacrata al regno. Caterina de' Medici ha avuto la tendenza ad essere una madre alquanto possessiva.Usi e costumi introdotti da Caterina a Corte

Non soddisfatta della cucina della corte di Francia Caterina dei Medici fece venire a Parigi cuochi dalla Toscana e fondò così la “famosa” cucina francese. Fu lei a dividere nella cucina i cibi salati da quelli dolci e a portare sulle tavole francesi la forchetta perché i francesi mangiavano ancora con le mani.
Fu lei a diffondere l'uso delle mutande presso le dame della corte francese, in quanto, amando molto cavalcare, era un indumento essenziale.

 

 


 

Napoleone Bonaparte


Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica, poco più di un anno dopo la stipula del Trattato di Versailles del 1768, con il quale la Repubblica di Genova lasciava mano libera alla Francia nell'isola, che fu così invasa dalle armate di Luigi XV e annessa al patrimonio personale del Re.[4] La famiglia Bonaparte apparteneva alla piccola borghesia còrsa[5] e aveva lontane origini nobili toscane (sembra accertato che gli antenati fossero immigrati in Corsica da Sarzana nel XVI secolo, al servizio di Genova).[6]

Il padre di Napoleone, Carlo Maria Buonaparte (Napoleone cambiò il cognome in "Bonaparte" dopo la morte del padre, pochi giorni prima di sposare Giuseppina e partire per la campagna d'Italia, per renderlo più adatto alla lingua francese),[7] avvocato, laureatosi all'Università di Pisa, aveva effettuato ricerche araldiche per ottenere presso i lontani parenti di San Miniato una patente di nobiltà che gli conferisse prestigio in Patria e gli permettesse di meglio provvedere all'istruzione dei figli. In realtà già nel suo atto di battesimo, redatto ad Ajaccio in lingua italiana, viene attestata la nobiltà della famiglia e si riporta il cognome Bonaparte,[8] prova che esso non era definitivamente fissato nella forma Buonaparte, mentre nei successivi atti, in italiano, relativi a Paola e a Luigi Napoleone il cognome, ancora nella forma Bonaparte, è preceduto dalla particella "de".
Carlo Maria Bonaparte morì prematuramente a causa di un tumore dello stomaco, il 24 febbraio 1785, a Montpellier.

La madre era Maria Letizia Ramolino, discendente da nobili toscani e lombardi; al momento del matrimonio, il 2 giugno 1764, aveva 14 anni, mentre il marito ne aveva 18.[9] La coppia ebbe 13 figli, di cui solo otto sopravvissero: oltre Napoleone anche i fratelli Giuseppe, Luciano, Luigi e Girolamo; le sorelle Elisa, Paolina e Carolina. Lo stesso Napoleone disdegnò in più occasioni tali ascendenze illustri affermando che voleva essere fondatore e non discendente di tale nobiltà. I due genitori combatterono nella guerra fra i corsi e i francesi e Maria combatté anche quando era incinta di Napoleone, suo secondo figlio. Il 15 agosto 1769[11] durante la festa dell'assunzione si recò alla cattedrale di Ajaccio, al suo ritorno a casa, intorno a mezzogiorno si accasciò dando alla luce Napoleone. Venne battezzato due anni dopo, il 21 luglio 1771. A 5 anni venne iscritto in un asilo d'infanzia in Francia, studiò con l'abate Recco per quattro anni, nei quali ricevette educazione anche dallo zio, l'arcidiacono Luciano.
Fu grazie al titolo nobiliare ottenuto in Toscana che il padre Carlo poté iscriversi al Libro della nobiltà di Corsica, istituito dai francesi per consolidare la conquista dell'isola[] e, solo grazie a tale iscrizione, all'età di appena nove anni, il giovane Napoleone fu ammesso il 23 aprile 1779 sempre per iniziativa del padre, alla Scuola reale di Brienne-le-Château, nel nord della Francia, dove rimase fino al 17 ottobre 1784 (alcuni storici, erroneamente, ritengono fino al 30 ottobre dello stesso anno[17]). Per migliorare il suo francese e prepararsi alla scuola, prima frequentò per quattro mesi il collegio di Autun, i suoi studi furono finanziati grazie a una borsa di studio di duemila franchi.
Napoleone inizialmente non si considerava francese e si sentiva a disagio in un ambiente dove i suoi compagni di corso erano in massima parte provenienti dalle file dell'alta aristocrazia transalpina, e lo prendevano crudelmente in giro motteggiando il suo nome come "la paille au nez = la paglia per il naso" (l'accusa di essere straniero l'avrebbe perseguitato per tutta la vita). Qui strinse amicizia con Louis-Antoine Fauvelet de Bourrienne, suo futuro biografo, e nel frattempo il giovane Napoleone si dedicò con cost
anza agli studi, riuscendo particolarmente bene in matematica.