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Nome ufficiale:       Commonwealth of Australia
Lingue ufficiali:     Inglese
Capitale:             Canberra  34
0 800
Forma di governo:     Monarchia parlamentare
Regina:     
          Elisabetta II
Governatore Generale: Peter Cosgrove
Primo Ministro:       Tony Abbott
Indipendenza:         1º gennaio 1901 dal Regno Unito
Ingresso nell'ONU     1º novembre 1945

Superficie:           7 617 930  km²
Popolazione
::                       
21 507 717

 


 


Ufficialmente il Commonwealth dell'Australia, è il sesto Paese del mondo per estensione (7.617.930 km², in gran parte desertici), il più grande dell'Oceania e dell'intera Australasia. Ha una popolazione di circa 23 milioni di abitanti. Il Paese si trova nell'emisfero australe, circondato dall'oceano Indiano a ovest e sud, e dal Pacifico a est.È formata dal Mainland ossia la parte continentale o l'isola principale, la Tasmania e altre isole minori dette Terre remote, quali le Isole Cocos e Keeling, l'isola Christmas (o isola del Natale), l'isola Norfolk, l'isola di Lord Howe, l'isola Macquarie (ritenuta parte della Tasmania) e l'isola Heard. Canberra reclama anche il Territorio antartico australiano con le sue basi. Popolata dagli aborigeni per più di 40.000 anni, è stata colonizzata dal Regno Unito a partire dal XVIII secolo. Gli australiani, che chiamano se stessi aussie, sono un popolo multietnico, annoverando non solo aborigeni ed europei, ma anche asiatici, americani e africani. Dal punto di vista politico l'Australia è una monarchia costituzionale federale. Il capo dello stato è la Regina d'Australia Elisabetta II (anche Regina della Gran Bretagna), rappresentata da un governatore generale. La capitale è Canberra ma la città più popolosa è Sydney, seguita da Melbourne, Brisbane, Perth e Adelaide


 

 

Storia

 

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Australia.Disegno eseguito da Joan Blaeu, basandosi sui viaggi di Abel Tasman e Willem Janszoon, nel 1659, l'immagine qui pubblicata è tratta da un'edizione francese del viaggio dei due esploratori del 1663. L'Australia è abitata da circa 40.000 anni, da quando cioè i progenitori degli attuali australiani aborigeni arrivarono dall'odierno Sud-Est asiatico. La terra non venne scoperta dagli europei fino al XVII secolo, quando fu avvistata e visitata da numerose spedizioni. La scoperta del "nuovissimo continente" avvenne nel 1606 per opera del navigatore olandese Willem Janszoon. Nel 1770, dopo l'arrivo dell'allora tenente di marina del Regno Unito, James Cook, due terzi orientali del paese vennero reclamati dal Regno Unito, che li utilizzò per impiantarvi delle colonie penali, reclamandone il resto nel 1829. La maggior parte degli stati che più tardi si federarono formando l'Australia non erano comunque nati come colonie penali. Il 1º gennaio 1901 nasce il Commonwealth, o federazione d'Australia, come dominio, all'interno dell'Impero britannico. L'Australia era ormai indipendente, anche se gli ultimi legami legali con il Regno Unito non furono recisi fino al 1986. Nel 1999, la popolazione è stata chiamata a votare su un referendum per effettuare un cambio costituzionale e trasformare l'Australia in una repubblica, con un presidente a sostituire la regina come capo dello Stato, ma è stato rifiutato. Nel 2007 l'Australia è rappresentata da contingenti militari sia in Iraq che in Afghanistan, in linea con il blocco occidentale di riferimento. La sua collocazione geografica pone tuttavia il Paese a stretto contatto con i problemi del Sud-Est asiatico, ed in particolar modo delle isole del Pacifico. Cina e Giappone, che completano l'elenco delle maggiori potenze della regione, non sono coordinate tra loro e neppure gradite ai Paesi più piccoli. L'Australia si è così trovata più volte ad intervenire nel 2006 per le turbolenze politiche di Timor Est e delle Isole Salomone e, precedentemente, di Nauru, Vanuatu, Papua Nuova Guinea.

 
 


 

Italiani in Australia

I primi arrivi di Italiani in Australia risalgono all' inizio dell' Ottocento; già nel 1869 ammontavano a 1.700 unità; in seguito il numero è continuamente aumentato, tanto che al 1988 gli Italiani residenti in Australia stabilmente erano 540.000.

La maggior parte di essi è concentrata nelle grandi aree metropolitane di Melbourne (200.000), Sidney (180.000), Adelaide (87.000), Perth (63.000) e Brisbane (47.000). Sono generalmente occupati nel campo delle costruzioni, del commercio, della ristorazione e dell' agricoltura, questi ultimi soprattutto nel Victoria e nel Queesland.
L' emigrazione italiana iniziò dopo il 1851; ebbe un notevole incremento sul finire dell' Ottocento, ma ebbe, a quei tempi, uno spiccato carattere di temporaneità.
Successivamente alcuni ex-minatori si stabilirono nell' Australia Occidentale, incoraggiati dal governo locale che cercò di facilitare il disboscamento e la coltivazione delle terre vergini. Dopo la stasi totale durante la prima guerra mondiale, l' emigrazione riprese vigore negli anni venti.
Raggiungevano l' Australia contadini, ma soprattutto operai edili, che facilmente trovarono un lavoro. In seguito il flusso migrartorio decrebbe notevolmente, dopo la crisi economica degli anni trenta e si riprese, ma solo per un breve arco di tempo, dopo la seconda guerra mondiale, per poi scemare progressivamente. È un continente vastissimo; ha 27 volte la superficie dell’Italia.
Se ponessimo la Cittá di Perth (capitale dell’Australia Occidentale) a Lisbona in Portogallo, la Cittá di Sydney cadrebbe sul confine orientale della Romania. la cittá di Melbourne cadrebbe sulla Grecia e la cittá di Darwin sulla Svezia. L’Australia ingloberebbe quindi tutta l’Europa e purtroppo conta solo 20 milioni di abitanti.

L’Australia è divisa in 7 Stati: Nuovo Galles del Sud (Capitale: Sydney), Vittoria (Capitale: Melbourne), Sud Australia (Capitale: Adelaide), Australia Occidentale (Capitale: Perth), Queensland (Capitale: Brisbane), Tasmania, che è un’isola grande quanto l’Italia, (Capitale: Hobart), e lo Stato della Capitale Australiana: Canberra. L’Australia comprende pure due territori: Il Territorio del Nord Australia (Capitale: Darwin) ed il Territorio Antartico con la base scientifica Mowson. E vi sono ancora le isole di Norfolk, Howe, Christmas, e Cocos.
Le prime due nel Pacifico e le altre due nell’Oceano Indiano. Gli Italiani d’Australia, 80 per cento meridionali, soprattutto calabresi e siciliani, hanno pure inventato una nuova lingua: L’italiese. Ecco alcuni esempi tipici. Nell’atrio dell’ospedale di maternitá: Giorgio V, si puó leggere la seguente iscrizione scolpita su marmo e posta accanto alla porta dell’ascensore:

 


“Perfavore uzate le scale, il censori sono per li pacienti.”
All’entrata dei giardini pubblici di Marrickville sta scritto:
“Vietato ciocare sul’lerba e i cani, seno cela multa.”
Accanto al municipio di Sydney è stata costruita la fontanina dell’amicizia, su di essa vi sono scritte delle sentenze in varie lingue. Quella italiana dice:
“La mela è meglio darlo che mangiarlo.
”Il nome Giuseppe infine è diventato: “Guiseppe”.
L’immondizia è chiamata “Rabíce”, storpiatura di “Rubbish”.
La pattumiera è detta “Ràbice bino” (inglese: Rubbish bin). Il libro (Book) è tradotto: ”Il Bucco”.
La torta (Cake) è chiamata “La Checca”.
I pomodori sono chiamati ”Le Tomate”.
L’autobus (Bus) è chiamato “Il Basso”.
La pagnotta [di pane] “loaf of bread” diventa “La Loffa di pane”.
“Il Carro” è l’automobile (car).

 

 


 

 

Secondo il censimento del 2006 risulta che 852.421 persone residenti in Australia hanno ascendenze italiane e rappresentino il quarto gruppo etnico, dopo Inglesi, Irlandesi e Scozzesi. Nel censimento del 2011 il numero ammonta a circa 916.100 persone, che rappresentano il 4.6% della popolazione totale. Tuttavia, secondo alcune importanti associazioni culturali italo-australiane, le persone che possiedono una qualche discendenza italiana nella loro famiglia sono stimate intorno ad un milione di persone[8], concentrate principalmente intorno alle grandi aree metropolitane di Sydney e Melbourne.

Circa 200 000 sono nate in Italia e, di queste, 157.000 hanno la cittadinanza australiana. Sempre secondo il censimento del 2006 vi sono 162.000 persone in Australia che parlano l'italiano nell'ambiente domestico, rendendolo la seconda lingua parlata dopo l'inglese (seguito dal cantonese). La comunità italiana attualmente è perfettamente integrata in quella australiana ed ha raggiunto elevati livelli socio-economici, specialmente nelle aree urbane. Sempre secondo il censimento del 2006 il 95% degli italiani d'Australia si dichiara di religione Cristiana, di cui quasi l'80% cattolici, il 3.2% anglicani, il 5.6% cristiani di al Secondo il censimento del 2006 risulta che 852.421 persone residenti in Australia hanno ascendenze italiane e rappresentino il quarto gruppo etnico, dopo Inglesi, Irlandesi e Scozzesi. Nel censimento del 2011 il numero ammonta a circa 916.100 persone, che rappresentano il 4.6% della popolazione totale. Tuttavia, secondo alcune importanti associazioni culturali italo-australiane, le persone che possiedono una qualche discendenza italiana nella loro famiglia sono stimate intorno ad un milione di persone, concentrate principalmente intorno alle grandi aree metropolitane di Sydney e Melbourne. Circa 200 000 sono nate in Italia e, di queste, 157.000 hanno la cittadinanza australiana. Sempre secondo il censimento del 2006 vi sono 162.000 persone in Australia che parlano l'italiano nell'ambiente domestico, rendendolo la seconda lingua parlata dopo l'inglese (seguito dal cantonese). La comunità italiana attualmente è perfettamente integrata in quella australiana ed ha raggiunto elevati livelli socio-economici, specialmente nelle aree urbane. Sempre secondo il censimento del 2006 il 95% degli italiani d'Australia si dichiara di religione Cristiana, di cui quasi l'80% cattolici, il 3.2% anglicani, il 5.6% cristiani di altro tipo.tro tipo. Australia, ecco i giovani «schiavi» italiani: undici ore a notte, a raccogliere cipolle nei campi 15 mila giovani italiani si trovano nel Paese con un visto di «Vacanza Lavoro» rinnovabile dopo un anno. Molti subiscono ricatti, abusi e perfino violenze sessuali BRISBANE Oltre 15.000 giovani italiani si trovano attualmente in Australia con un visto temporaneo di «Vacanza Lavoro». Hanno meno di 31 anni e, spesso, una laurea in tasca. Alla partenza, molti di loro neppure immaginano di rischiare condizioni di aperto sfruttamento, con orari di lavoro estenuanti, paghe misere, ricatti, vere e proprie truffe. Perlopiù finiscono nelle «farm», le aziende agricole dell’entroterra, a raccogliere per tre lunghi mesi patate, manghi, pomodori, uva.  «Per lavorare fino a 13 ore nel deserto devi fare la “simpatica” con i contractor»

Esplora il significato del termine: L’ultima denuncia arriva da un programma televisivo australiano, «Four Corners», durante il quale diversi ragazzi inglesi e asiatici hanno raccontato storie degradanti di molestie, abusi verbali e persino violenze sessuali. Gli italiani non sono esclusi da questa moderna «tratta». Ne sa qualcosa Mariangela Stagnitti, presidente del Comitato italiani all’estero di Brisbane. «In un solo anno ho raccolto 250 segnalazioni fatte da giovani italiani sulle condizioni che avevano trovato nelle “farm” australiane. Alcune erano terribili», spiega. Due ragazze le hanno raccontato la loro odissea in un’azienda agricola che produceva cipolle rosse. Lavoravano dalle sette di sera alle sei di mattina, anche quando pioveva o faceva freddo. «Non potevano neanche andare in bagno, dovevano arrangiarsi sul posto», dice Stagnitti. Un ragazzo, invece, era stato mandato sul tetto a pulire una grondaia piena di foglie. «È scivolato ed è caduto giù, ferendosi gravemente. L’ospedale mi ha chiamata perché il datore di lavoro sosteneva che aveva fatto tutto di sua iniziativa».

 

Conto i dati del dipartimento per l’Immigrazione, nel giugno dell’anno scorso in Australia c’erano più di 145.000 ragazzi con il visto «Vacanza Lavoro», oltre 11.000 dei quali italiani. E il nostro è uno dei Paesi da cui arriva anche il maggior numero di richieste per il rinnovo del visto per un secondo anno. Per ottenerlo, questi «immigrati temporanei» hanno bisogno di un documento che attesti che hanno lavorato per tre mesi nelle zone rurali dell’Australia. E questo li rende vulnerabili ai ricatti.«Ho sentito di tutto», dice Stagnitti. «Alcuni datori di lavoro pagano meno di quanto era stato pattuito e, se qualcuno protesta, minacciano di non firmare il documento per il rinnovo del visto. Altri invece fanno bonifici regolari per sembrare in regola, ma poi obbligano i ragazzi a restituire i soldi in contanti.

 

E poi ci sono i giovani che accettano, semplicemente, di pagare in cambio di una firma sul documento». Non sono in molti a denunciare la situazione. «Quando mi chiedono cosa fare, io consiglio loro di non accettare quelle condizioni e di chiamare subito il dipartimento per l’Immigrazione, ma i ragazzi non lo fanno perché hanno paura di rimetterci. Tanti mi dicono che ormai sono abituati: anche in Italia, quando riuscivano a lavorare, lo facevano spesso in nero e sottopagati». Stagnitti alza le spalle. «La verità è che spesso questi giovani in Italia sono disoccupati, senza molte opzioni, per questo vengono a fare lavori che gli australiani non vogliono più fare». Sulla scia della denuncia di «Four Corners», il governo dello stato di Victoria ha annunciato che darà il via a un’inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle «farm», con l’obiettivo di stroncare gli abusi e trovare nuove forme di regolamentazione che mettano fine allo sfruttamento.

«Ho sentito di tutto», dice Stagnitti. «Alcuni datori di lavoro pagano meno di quanto era stato pattuito e, se qualcuno protesta, minacciano di non firmare il documento per il rinnovo del visto. Altri invece fanno bonifici regolari per sembrare in regola, ma poi obbligano i ragazzi a restituire i soldi in contanti. E poi ci sono i giovani che accettano, semplicemente, di pagare in cambio di una firma sul documento». e la situazione. «Quando mi chiedono cosa fare, io consiglio loro di non accettare quelle condizioni e di chiamare subito il dipartimento per l’Immigrazione, ma i ragazzi non lo fanno perché hanno paura di rimetterci. Tanti mi dicono che ormai sono abituati: anche in Italia, quando riuscivano a lavorare, lo facevano spesso in nero e sottopagati». Stagnitti alza le spalle. «La verità è che spesso questi giovani in Italia sono disoccupati, senza molte opzioni, per questo vengono a fare lavori che gli australiani non vogliono più fare».

Sulla scia della denuncia di «Four Corners», il governo dello stato di Victoria ha annunciato che darà il via a un’inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle «farm», con l’obiettivo di stroncare gli abusi e trovare nuove forme di regolamentazione che mettano fine allo sfruttamento.  Intanto, proprio nei giorni scorsi, il Dipartimento per l’Immigrazione ha deciso che il cosiddetto «WWOOFing», una forma di volontariato nelle azienda agricole in cambio di vitto e alloggio, non darà più la possibilità di fare domanda per il secondo anno di visto «Vacanza Lavoro».

«Nonostante la maggior parte degli operatori si sia comportata correttamente - si legge in un comunicato stampa - è inaccettabile che alcuni abbiano sfruttato lavoratori stranieri giovani e vulnerabili». ] Intanto, proprio nei giorni scorsi, il Dipartimento per l’Immigrazione ha deciso che il cosiddetto «WWOOFing», una forma di volontariato nelle azienda agricole in cambio di vitto e alloggio, non darà più la possibilità di fare domanda per il secondo anno di visto «Vacanza Lavoro». Nonostante la maggior parte degli operatori si sia comportata correttamente - si legge in un comunicato stampa - è inaccettabile che alcuni abbiano sfruttato lavoratori stranieri giovani e vulnerabili». 

 


Storia

I primi italiani immigrati in Australia, dopo la metà del 1800, erano principalmente missionari, musicisti ed artisti provenienti dalle regioni del nord e si insediarono soprattutto intorno alla città di Melbourne. Al primo censimento del 1881 risultavano quasi 2.000 cittadini italiani residenti in Australia, concentrati nel Nuovo Galles del Sud e nello Stato di Victoria, la maggior parte di questi erano minatori o taglialegna. Nel censimento australiano del 1911 si contavano quasi 7.000 cittadini nati in Italia, molti dei quali attratti anche dalla Corsa all'oro vittoriana.

Fu solo dopo il 1920 che il numero di italiani immigrati si fece più consistente, tantoché il censimento del 1921 registrava più di 8.000 residenti di nazionalità italiana e nel periodo compreso tra il 1922 ed il 1930 si contarono circa 30.000 nuovi arrivi dall'Italia. L'immigrazione si ridusse notevolmente durante la seconda guerra mondiale, periodo durante il quale, gli italiani d'Australia subirono grosse discriminazioni e molti di loro vennero addirittura internati in campi di detenzione per quelli che erano considerati nemici di guerra, come italiani e tedeschi. In questi campi venivano impiegati soprattutto come contadini o come fattori. Finita la guerra, l'immigrazione italiana in Australia riprese in modo ancor più massiccio rispetto al passato e, nel periodo che va dal 1949 al 2000, fu il terzo gruppo etnico per numero di immigrati dopo britannici ed irlandesi con circa 390.000 persone provenienti da tutte le regioni della penisola, con un notevole apporto dal Veneto, dalla Calabria e dalla Sicilia. Dopo gli anni '80 il numero di immigrati provenienti dall'Italia è calato drasticamente, basti pensare che nel ventennio che va dal 1980 al 2000, coloro che ottennero la cittadinanza australiana non superarono le diecimila unità e, più di recente, nel triennio 2004-2007 sono stati 1.361[3] e tra il 2007-2010 il numero ammonta a 1.689.

 

 




Italo-australiani famosi

 

    Vanessa Amorosi, cantautrice
    Gisella Cozzo, cantautrice
    Tina Arena, cantante
    David Campese, ex rugbista
    Carlo Carli, politico laburista
    Gabriella Cilmi, cantante
    Simon Colosimo, calciatore
    Vince Colosimo, attore
    Virgil Donati, musicista
    Frank Farina, allenatore calcio
    Alphonse Gangitano, criminale
    Vincenzo Grella, calciatore
    Anthony LaPaglia, attore
    Marco Leonardi, attore
    Robert Luketic, regista
    Martin Mulligan, tennista
    Nino Randazzo, politico
    Daniel Ricciardo, pilota di Formula 1
    Carl Valeri, calciatore
    The Veronicas, cantanti
    Massimiliano Vieri, calciatore

 

 

 

 


 

 

Christian Vieri

 

Nato a Bologna, città dove a quel tempo giocava ilpadre, a 4 anni è emigrato in Australia, dove ha avuto le prime esperienze calcistiche. Tornato in Italia adolescente (15 anni) con la famiglia, ha vissuto a Prato città natale del padre, attualmente vive a Miami.È figlio di Christiane Rivaux e di Roberto Vieri, celebre calciatore degli anni sessanta e settanta, e fratello di Massimiliano Vieri, anch'egli giocatore di calcio professionista. È tifoso della Juventus e del Prato dove ha militato nelle giovanili e dove vi hanno giocato anche, in prima squadra, suo padre Roberto e suo fratello Max. Con la Nazionale italiana ha totalizzato 49 presenze e 23 reti, partecipando a due Mondiali e un Europeo. Durante il campionato mondiale 2002 ha raggiunto il record italiano di marcature nei Mondiali detenuto da Paolo Rossi e Roberto Baggio a quota 9 gol. Con la maglia dell'Under-21 ha vinto un europeo di categoria nel 1994.

 


 

 

John Aloisi,

Di origini italiane, esordisce nella massima divisione australiana nel 1992, con la maglia dell'Adelaide City. Nel mese di dicembre passa ai belgi dello Standard Liegi. L'anno successivo viene ceduto al Royal Antwerp FC, dove resta fino al 1995.   A novembre di quell'anno viene ingaggiato dalla Cremonese, dove vive due stagioni caratterizzate da due retrocessioni consecutive. In questa sua breve esperienza

stabilisce comunque un record, tuttora imbattuto: il più veloce goal in serie A di un calciatore straniero.[1] Il 26 novembre 1995 al suo debutto dopo soltanto due minuti, segna con un destro al volo la rete d'apertura che consente alla sua squadra di battere il Padova per 2-1. Record che in seguito verrà eguagliato da Chevantón.

Nel 1997 sbarca in Inghilterra dove gioca due anni al Portsmouth Football Club e il 18 dicembre 1998 al Coventry City per la cifra di £650.000, sempre fra Premier League e First Division. Nell'estate 2001 passa all'Osasuna, dove gioca quattro anni. Nell'estate 2005 viene ipotizzato un suo trasferimento al Panathinaikos e invece finisce all'Alavés, con il quale ha segnato 10 reti nella Liga 2005-2006. Il 20 ottobre 2007 torna in Australia, per giocare prima nel Central Coast Mariners e in seguito, il 3 marzo 2008, al Sydney, mentre il 29 marzo 2010 si trasferisce al Melbourne Heart. Al termine della stagione 2010-2011 annuncia il ritiro.  Dal 23 ottobre 2011 al 4 marzo 2012 è allenatore della squadra giovanile del Melbourne Heart.
Dall'8 maggio 2012 diventa allenatore del Melbourne Heart. Lascia il club il 28 dicembre 2013.

 

 

 

 

 

 

Figlia di Elliot Imbruglia, e di Maxene Anderson, australiana, Natalie Imbruglia nasce a Sydney e cresce a Berkeley Vale. A cinque anni prende lezioni di danza jazz e in seguito di tip tap e di balletto. A sedici anni abbandona la scuola e si trasferisce a Sydney, alla ricerca di un modo per emergere nel campo dello spettacolo.

Il suo esordio fu come testimonial pubblicitario di una gomma da masticare giapponese. A 17 anni acquisì una certa notorietà come interprete di una soap opera molto famosa in Australia, Neighbours (in cui appaiono anche Kylie Minogue e Holly Valance). Il suo doveva essere un ruolo secondario, tanto che venne scritturata solo per due settimane. Il successo del personaggio fu però tale che gli autori decisero di darle un ruolo ben più rilevante. Fu un periodo piuttosto buono per Natalie che, tuttavia, dimostrò di non apprezzare molto la vita che stava conducendo, dichiarando in seguito: "Sono grata a quanti mi hanno consentito di fare l'attrice. Ho conosciuto tanta gente, ho potuto guadagnare molto e comprarmi i vestiti alla moda. Ma presto quel tipo di fama ha perduto il suo fascino. Due anni di quella vita e non mi riconoscevo più, ero diventata acida.

 

 

 

 

      Natalie Imbruglia