Via Appia

 

La strada statale 7 Via Appia (SS 7) è una strada che segue il percorso dell'omonima via consolare romana (collega Roma a Brindisi).
La sua realizzazione, avvenuta in diverse fasi, consentì il collegamento fra Roma ed i più importanti centri del Samnium e dell'Apulia: Santa Maria Capua Vetere, Benevento, Eclano, Venosa, Taranto, Brindisi.
L'inizio della costruzione di questa strada risale a quando il console Appio Claudio Cieco, dopo la I Sannitica, ordinò, nel 312 a.C., che si costruisse una via tra Roma a Capua. Nel 268 Fabio Massimo il temporeggiatore occupò Taranto e quindi la via Appia Antica venne prolungata, prima fino a Venosa e poi Fino a Taranto e Brindisi.

 

 

 

Da Avellino a Potenza (134 km)

Il tratto originale (SS 400 di Castelvetere) tra Parolise e Lioni tocca i paesi di Chiusano di San Domenico, Castelvetere sul Calore e Torella dei Lombardi; la variante realizzata nella valle d'Ofanto (Ofantina) dopo il sisma del 23 novembre 1980 lambisce più a sud il Montagnone di Nusco e i territori di Cassano Irpino, Montella e della stessa Nusco, con un tracciato meno tortuoso e su viadotti. Entrambi i tracciati prendono per brevi tratti denominazioni locali diverse (via Nazionale, via Appia, nomi di contrade) e anche numerazioni ora provinciali, ora comunali. Dopo Lioni, Teora e Sant'Andrea di Conza, la Statale entra in Basilicata nel comune di Pescopagano. Castelgrande, Muro Lucano, Ruoti anticipano l'arrivo dell'Appia a Potenza.

 

 

 

Da Avellino a Potenza (134 km)

La strada prosegue dal bivio Pianodardine passando nei territori comunali di Manocalzati, San Potito Ultra e Parolise. Questo tratto è molto trafficato a causa del pendolarismo costante dei comuni limitrofi al capoluogo, che si aggiunge al traffico regionale e nazionale. A Parolise vi è il bivio tra il vecchio e il nuovo tracciato in variante. Il tratto originale (ora Strada Statale 400 di Castelvetere) tra Parolise e Lioni tocca i paesi di Chiusano di San Domenico, Castelvetere sul Calore e Torella dei Lombardi; la variante realizzata (chiamata dai locali Ofantina Bis) dopo il sisma del 23 novembre 1980 lambisce più a sud il Montagnone di Nusco e i territori di Cassano Irpino, Montella e della stessa Nusco, con un tracciato meno tortuoso e su viadotti e mediante gallerie. Il vecchio tracciato prende per brevi tratti denominazioni locali diverse (via Nazionale, via Appia, nomi di contrade). Il nuovo tracciato è interamente numerato come SS7 come si evince dalla progressiva chilometrica. Superato l'abitato di Lioni la strada si separa dall'itinerario a scorrimento veloce e torna sul vecchio tracciato verso Teora e Sant'Andrea di Conza. La Statale entra in Basilicata nel comune di Pescopagano proseguendo con un tracciato tortuoso verso Castelgrande, Muro Lucano, Ruoti fino all'arrivo dell'Appia a Potenza.

 

 

 

Ricordi:

Noi che tornavamo dall'estero lasciavamo l'autostrada ad Avellino-Est dopo aver percorso oltre 1000 Km.
Credevamo di essere arrivati a destinazione, invece l'alta Irpinia o "l'Emigrania"  distante una quarantina di Km si faceva molto desiderare a causa delle centinaia di curve che seguivano come un'ombra le asperità del terreno.
....Quell'anno mi fermai nei pressi di Montemarano, una signora vestita di nero curava la sua terra:

-Cummà bongiornu-
-Bongiornu cumbà-
-Tanti saluti ra fìgliutu-
-Grazziu e comu stà?-
-Buonu cummà-
-E quannu venu?-

...Non lo feci per cattiveria, ero contento di parlare il nostro dialetto con qualcuno e forse anche la signora lo era sentendomi dire che il figlio stava bene!